Per chi è la psicoanalisi?

Psico-
   analisi
Per chi è la Psicoanalisi? Chi fa bene a rivolgersi ad uno psicoanalista? In generale nessuno e tutti perché siamo tutti in mezzo alla stessa acqua, nessuno è migliore di un altro. Succede a volte di ritrovarsi sempre allo stesso punto: la stessa fobia, la stessa inappetenza (che brutta parola l'anoressia!), la stessa sfrenata voglia di mangiare (bulimia, come parola è peggiore dell'anoressia) la stessa vergogna (che si chiama anche fobia del ridicolo), la stessa angoscia, la stessa tristezza, senza che ce ne sia ragione. Ho ripetuto stessa perché è essenziale. Un disturbo è un fatto normale, è la sua ripetizione fissa nel tempo che può suggerirvi di venire da me. Ad esempio: tutte le volte che sto per uscire in strada, o sto per prendere l'ascensore, o sto per salire su un aereo, o sto per andare a letto, tutte le volte mi prende un nodo allo stomaco, mi manca l'aria, mi viene quasi da vomitare e se mi distolgo da quello che avevo intenzione di fare, mi passa. Allora si può dire che non c'è ragione nel mio corpo perché mi venga un disturbo così fatto. Desidero fare altri esempi: tutte le volte che il mio coniuge esce di casa mi viene paura che potrebbe tradirmi. Tutte le volte che un amico si avvicina, credo che voglia ingannarmi. Quando mio figlio è fuori, ho il terrore che gli succeda qualcosa. Sempre! (Il sempre è essenziale, altrimenti prendiamo per disturbo la giusta occupazione dei genitori verso i figli!). Sempre! Anche quando è fuori con l'altro genitore (se è affidabile), con i nonni (se sono sicuri), in camera sua a dormire, al punto che mi sveglio col terrore che possa non respirare più. Ed infine, quando vado in chiesa, mi accorgo che non riesco a pregare; quando vado alle riunioni del partito (ormai non ce ne sono più di partiti!) non riesco a concentrarmi, quando leggo, non riesco a seguire il filo del discorso. Proprio per ultimo: al massimo della mia tranquillità, sento le voci che mi parlano, vedo persone che non ci sono, sento profumi o puzze inesistenti. Lo so bene che sono un prodotto della mia fantasia, ma li vedo e li sento ugualmente.
In tali casi la piccola e malferma zattera della psicoanalisi può aiutarvi. “Ma scusi - potreste dire - se è piccola e malferma, scappa la voglia di salirci sopra!” Avete ragione, ma il suo carattere di non sicurezza dipende dal fatto che voi stessi siete insicuri. La possibilità di riuscita della psicoanalisi si fonda su di voi. Se avete ancora un fondo di fiducia in voi stessi, venite pure. Se non si fosse capito: anche la cattiva opinione di se stessi è una buona occasione per incontrarci.
Sono uno psicoanalista e so che il vero psicoanalista è la persona che sta facendo una analisi con me.

E per i bambini? lo stesso e con una grande differenza. Tutte queste cose sono ancora più normali nell'età dello sviluppo, a meno che non ci sia la condizione per cui il bambino sta già pregiudicando il suo futuro in una maniera che poi sarà irreversibile. Ad esempio si chiude in se stesso e non parla più. Si deve vedere l'atto della chiusura in se stesso (questo è più difficile e lungo da spiegare). Oppure se il bambino si scaglia facilmente contro gli altri che non gli hanno fatto nulla. O anche se va così male a scuola che rischia di non potere proseguire e non ha alcun handicap: andava benissimo fino ad un certo punto e poi non ha capito più nulla. E ancora, è sorta una balbuzie così grave che il bambino non riesce a parlare con nessuno (vale anche per gli adulti, eventualmente).

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